giovedì 4 aprile 2013

In una conferenza in Francia denuncia del dramma delle donne marocchine a Tindouf

 
 
 
 
 
 
 
Mahraoui: Quasi da 40 anni, migliaia di sahrawi sequestrate nei campi di Tindouf private di qualsiasi futuro il dramma delle donne marocchine sequestrate nei campi di Lahmada a Tindouf è stato denunciato ad una conferenza sul tema di ''la raddoppia cultura al femminile'', organizzata il fine settimana ad Orleans (centre de la France#.


“Quasi da 40 anni, migliaia di donne marocchine sahrawi sono sequestrate nei campi di Lahmada a Tindouf dove sono private di qualsiasi prospettiva di futuro'', ha deplorato Lahcen Mahraoui, membro del Consiglio reale consultivo degli affari Sahrawi e portavoce dell'Associazione delle tribù marocchine sahrawi in Europa #ATMSE#.
 
Mahraoui egli stesso originario delle province del sud del regno, ha tenuto ad elaborare questa constatazione amara al termine della sua relazione sull'emigrazione femminile marocchina in Europa, nella quale ha esaminato l'evoluzione di questo fenomeno, come pure i suoi vantaggi e le sue costrizioni per la donna marocchina.

Questa conferenza si è svolta in presenza di un pavimento di personalità marocchine e francesi, fra cui il deputato-sindaco di Orleans, come pure degli attori associativi marocchini venuti a celebrare il giorno internazionale della donna.
 
Oltre a Mahraoui, i dibattiti sono stati animati dal sociologo Marie Veronique Panas, dell'università di Tours, il presidente del consiglio di amministrazione dell'agenzia nazionale per la coesione sociale e la parità delle opportunità #Acsé#, Naima Charaï, e Driss Alaoui, direttore dell'agenzia euro-mediterranea per il lavoro e lo scambio #Montpelier#.
 

Una donna sahrawi davanti a sua tenda nel campeggio negli accampamenti di Tinduf
 
Parte marocchino, si nota la partecipazione di Khadija Rouissi, vice presidente della camera dei rappresentanti, Hakima El Haiti, presidente dell'internazionale la liberale e la deputata Nabila Benomar.
 
Questa conferenza, che chiude i giorni della doppia cultura, è organizzata dal consolato generale del Marocco ad Orleans con il sostegno del municipio della città ed il Consiglio regionale del centro, in partenariato in particolare con il centro nazionale d'informazione sulle donne e le famiglie #CIDFF# e la rivista marocchina ''Likouli Nissae''.
 
Questi giorni mirano ''ad esaminare i mezzi #istituzionali, associativi, etc.# in grado di rafforzare le capacità d'integrazione, d'interazione e d'implicazione delle donne franco-marocchine nella vita pubblica, e questo tramite una sensibilizzazione adeguata e determinata imperniata sulla diffusione di un'informazione #sociale, giuridica# di qualità e di un accompagnamento effettivo ed efficace''.
 
Questa manifestazione è stata anche un'occasione per mettere in evidenza ''l'impegno fermo del Marocco per il consolidamento di uno Stato moderno ed egualitario, impegno che ha trovato la sua ultima espressione nell'iscrizione del principio della parità nella costituzione del luglio 2011, e così sua volontà irreversibile di rafforzare il processo dell'autonomizzazione delle donne e della consacrazione dei loro diritti politici, economici, sociali e culturali''.
 

La sofferenza delle donne sahrawi nei cmpi di Tinduf in Algeria
 
 
 
 
 
Fonti:
Il portale politico del Sahara occidentale:
 www.corcas.com
 Il portale del Sahara occidentale:
www.sahara-online.net
 Il portale della cultura hassani:
www.sahara-culture.com
Il portale dello sviluppo economico nelle regione del sahara occidentale:
www.sahara-developpement.com
Il portale dello sviluppo sociale nelle regione del sahara occidentale:
www.sahara-social.com
Il portale delle città del sahara occidentale:
www.sahara-villes.com
 

 

giovedì 20 settembre 2012

Gelo della questione del Sahara, deterioramento della sicurezza al Sahel… il problema, è l'Algeria (giornale spagnolo)

Gelo della questione del Sahara, deterioramento della sicurezza al Sahel… il problema, è l'Algeria (giornale spagnolo)

19/09/2012





Dal 1975, l'Algeria ha speso circa 600 milioni di dollari per la sua causa strategica al Sahara



Cosa avviene realmente al Magreb? Quale è il vero problema in questa regione dell'Africa? Si tratta soltanto degli effetti collaterali del terrorismo e dell'assenza di sicurezza nella regione del Sahel e dell'Africa del nord o è la conseguenza di interessi algerini ben definiti?



 

Certamente, l'affare del Sahara non ipoteca soltanto il futuro e la sicurezza nella regione, ma il conflitto tra il Marocco e l'Algeria, che risale all'epoca ''della guerra famosa delle sabbie'' nel 1963, aggiunge un po'di intransigenza alla posizione algerina.



Così l'Algeria tenta di torcere il braccio in Marocco ed isolarlo, giocando le sue carte vincenti ed aiutandosi dei petrodollari.



Dal 1975 e fino ad oggi, l'Algeria non ha speso meno di 600 milioni di dollari per la sua causa strategica al Sahara. Presi un elevato per trovare uno sbocco al petrolio algerino sull'oceano atlantico.



Occorre tenere conto da un lato della chiusura durante anni delle frontiere terrestri tra i due paesi e di altro che l'Algeria prova a scocciare il Marocco rifiutando sistematicamente di aprire queste frontiere, nonostante i danni che ciò porta agli interessi commerciali.



Il Marocco tenta di ridurre tramite una diplomazia attiva i danni, conseguenze del blocco e dell'isolamento imposto al regno del Marocco da parte dell'Algeria, in particolare dall'arrivo di Abdelaziz Bouteflika al potere.







Nessun analista ignora soltanto l'immagine del conflitto del Sahara Occidentale è prioritario per l'Algeria, che predomina il suo burattino chiamato fronte del Polisario e che tenta di fuorviare l'opinione pubblica internazionale sostenendo che la calma e la stabilità regnano nei campi di Tindouf, cosa che non è completamente conforme all'assenza di sicurezza nella regione.



In questo clima di tensione e per ricambiare l'immagine sparsa sull'assenza di sicurezza nella regione, interviene la visita di Kerry Kennedy a Laayoune ed a Tindouf. Una visita che è stata duramente criticata dalle organizzazioni favorevoli al Marocco, per averla ignorato palesemente.



Secondo il giornale elettronico ''Algeria Times'', il soggiorno del presidente del centro Robert Kennedy, Kerry Kennedy, in Algeria ha causato spese incredibili, che hanno raggiunto 140 milioni di dollari, per le 24 ore soltanto, che ha dedicato alla visita dei campi dei profughi sahrawi a Tindouf.



Il giornale segnala che i negoziati tra il regime di Algeri e Kerry Kennedy hanno dato luogo ad una condizione, la preparazione di una relazione ostile al Marocco. Kerry Kennedy era accompagnata, durante la sua visita da un gruppo di predicatori anglicani che appartengono ad una chiesa che si chiama ''la roccia della chiesa di Gesù'', e che sono state presentate ai media come attivisti dei diritti dell'uomo. E Kerry Kennedy ha insistito affinché possano accedere ai campi ''come condizione indispensabile''.



Questi missionari anglicani sono stati ricevuti dal Presidente pretese della repubblica sahrawi, Mohamed Abdelaziz. Un accordo è intervenuto per autorizzare più di 500 bambini campi a passare le vacanze agli Stati Uniti, sotto la cornice e la responsabilità della suddetta chiesa.



Kerry Kennedy ed i suoi accompagnatori sono stati interrogati sulla questione intesa ad accertare se come responsabili dell'insegnamento dell'inglese nei campi, utilizzeranno manuali scolastici e pedagogici pubblicati dalla chiesa americana conosciuta per la sua attività missionaria e la sua propaganda a favore della dottrina anglicana.



In questo contesto, è importante mettere sotto le luci della ribalta, la visita effettuata dall'ONG americana ''Teach the Children international'', di cui la presidente la signora Nancy Huff, ha dichiarato che il mantenimento dei campi profughi a Tindouf è una perdita di tempo e che è tempo di permettere ai Sahrawi di ritornare al loro paese.



Le militanti dei diritti dell'uomo, Nancy Huff e Katherine Porter Cameron hanno anche segnalato che il ritorno dei Sahrawi alla loro madre-patria, il Marocco, è una necessità di porre fine alle loro sofferenze, in occasione di una riunione con i capi ed i Chioukh delle tribù, come pure degli attivisti sahrawi, a Laayoune dal 12 al 14 settembre, durante la visita effettuata dall'ONG per prendere conoscenza delle realizzazioni economiche e sociali come pure della situazione dei diritti dell'uomo in questa città, che si trova al sud del Marocco.



Si è insistito sull'importanza dell'autonomia ed un'esperienza che riesce in numerosi paesi, segnalando che quest'iniziativa permetterà di raccogliere le famiglie sahrawi e di vivere con dignità nel loro paese il Marocco.



La Sig.ra Huff che ha lavorato nel quadro di missioni umanitarie per molto tempo nei campi di Tindouf, ha dichiarato in occasione di una riunione con il Presidente ed i membri del Consiglio comunale di Laayoune, che ha scoperto durante la sua visita ai campi, numerosi e gravi danni ai diritti dell'uomo, tra cui deviazioni dell'aiuto umanitario internazionale destinato ai Sahrawi dei campi.



Ha aggiunto che la delegazione americana preparerà una relazione che sarà consegnata al congresso americano, alla Casa Bianca, al ministero degli esteri ed ai membri del consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.



Ma come lo abbiamo detto, l'Algeria è il più grande imputato di ciò che avviene nella regione maghrebina. Con l'arrivo di Bouteflika al potere come il Presidente della repubblica algerina, la politica estera degli Stati Uniti ha effettuato un giro di 180 grado (occorre ricordare che durante la guerra fredda l'Algeria era combinata con l'Unione sovietica ed il Patto di Varsavia).



Pertanto la politica di Bouteflika riguardo agli Stati Uniti ha due aspetti: la prima è la politica ufficiale, la seconda è la politica dell'organizzazione non governativa, nella quale la diplomazia americana svolge un ruolo determinante.



Non occorre dimenticare che la presenza americana in Africa ha una cattiva reputazione, ed in questo senso dobbiamo constatare che nel 2013, il quarto del petrolio e delle materie prime consumate negli Stati Uniti proverrà dall'Africa, in particolare dall'Algeria.



Di là, ''un centro di ricerca'' israeliano e l'istituto degli studi strategici e politici ha chiamato alla predisposizione di un ordine militare americano per l'Africa, Africom, che la propaganda algerina ci dice che ''si trova'' a Tan-Tan (Marocco). Ma in realtà si trova a Tamanrasset (Algeria).



Più precisamente, il giornalista della televisione americana, Emy Goodman ha indicato durante il programma ''la democrazia ora'', a proposito dell'Africom, che è stato inaugurato dall'amministrazione repubblicana del Presidente Bush verso la fine della sua legislatura, sotto l'ordine dell'ex coordinatore securitario tra Israele e l'autorità palestinese.



L'avviso di quest'ordine ha suscitato un'opposizione forte in Africa, e nessun governo ha accettato di accogliere l'ordine generale, che è restato alla fine sulle basi militari americane comuni in Italia ed in Germania.



Fonti:



Il portale politico del Sahara occidentale:

www.corcas.com

Il portale del Sahara occidentale:

www.sahara-online.net

Il portale della cultura hassani:

www.sahara-culture.com

Il portale dello sviluppo economico nelle regione del sahara occidentale:

www.sahara-developpement.com

Il portale dello sviluppo sociale nelle regione del sahara occidentale:

www.sahara-social.com

Il portale delle città del sahara occidentale:

www.sahara-villes.com



mercoledì 12 settembre 2012

Il consiglio participa all’undicisima sessione del consiglio dei diritti umani a Ginevra

Il consiglio participa all’undicisima sessione del consiglio dei diritti umani a Ginevra


12/09/2012





La signora Mae Al Ainain Al-Saedani parla dei diritti della donna sahrawi e dello sviluppo nelle regioni meridionali.



Il consiglio reale consultivo per gli affari del sahara participa ,questo venerdi 14 settembre all’undicisima sessione del consiglio dei diritti umani alla sede delle Nazioni Unite a Ginevra ,ad una tavola rotonda ‘’sui diritti della donna e lo sviluppo’’ che è un’occasione per sottolineare il progresso importante che è stato realizzato dal regno del Marocco attraverso la nuova costituzione del nel campo dei diritti dell’uomo, sopratutto riguardo alla donna generalmente, e particolarmente a quella sahrawi nelle regioni del sud.









La signora Mae Al Ainain Al-Saedani rappresenta il consiglio in questa seduta sui diritti per il dialogo interattivo che è organizzato dall'organizzazione internazionale non governativa (OCAPROCE INTERNAZIONAL) rappresentata dalla signora Al-Saedani del Marocco.





La signora Mae Al Ainain Al-Saedani rappresentante dell'organizzazione internazionale non governativa (OCAPROCE INTERNAZIONAL) in Marocco.



La signora Al-Saedani presenta in sua esposizione uno sguardo concentrato sulla situazione dei diritti della donna sahrawi nelle regioni del sud, e nel modo cui questi diritti sono stati consolidati dagli sforzi dello sviluppo nella regione, oltre allo specifico salto dato dalla nuova costituzione del regno, cio che ha permesso alla donna sahrawi di godere dei diritti ad una posizione avanzata a tutti i livelli politici ,economici ,sociali e culturali.



Questa condizione distinta della donna sahrawi in Marocco chiama necessariamente l'addizione di sua sorella trattenuta nelle circostanze non umane all'interno dei campi Tindouf al sud dell'Algeria, e per prima cosa la libertà del movimento e dell'espressione, e di conseguenza il rinnovo dell'invito per la società internazionale dalla sede del consiglio dei diritti dell’uomo in sua undicisima sessione organizzata dal 10 settembre al 28 ottobre 2012, allo stesso tempo un’occasione anche per il richiamo all'orizzonte promettente per i diritti dell'uomo che aspetta l'unione di tutti gli uomimi e tutte le donne sahrawi, trattenuti a Tindouf, in un unico paese sotto un progetto ambizioso e coraggioso rappresentato dall’autonomia avanzata nelle province del sud sotto la sovranità marocchina..



Partecipa a questa tavola rotonda la principessa, Michelin Mako Djoma presidente dell’principali organizzatione internazionale OCAPROCE INTERNAZIONAL e sua rappresentante all'ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra ed a New York è Vienna, ed il professore Alfred di zaayaas dall'istituto internazionale per la scuola delle relazioni diplomatiche a Ginevra, ed il signor Altaf Husain , uomo di legge dall’istituto delle relazioni internazionali a Kachmir, ed il signor Francois Schmitt, rappresentante dell'organizzazione non governativa internazionale OMAEP attiva nel campo dell'infanzia e la famiglia e l’istruzione all'ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra.











Fonti:

Il portale politico del Sahara occidentale:

www.corcas.com


Il portale del Sahara occidentale:

www.sahara-online.net

Il portale della cultura hassani:

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martedì 11 settembre 2012

L'appello ai cooperatori spagnoli di evacuare i campi di Tindouf rinnovato (ministro spagnolo)

L'appello ai cooperatori spagnoli di evacuare i campi di Tindouf rinnovato (ministro spagnolo)

11/09/2012





L'appello ai cooperatori spagnoli di evacuare i campi di Tindouf resta ''mantenuto fino al miglioramento della situazione securitaria in questi campi'', ha affermato, lunedì a Rabat, il segretario di Stato spagnolo agli affari esteri, Gonzalo De Benito.




Allora di una conferenza stampa congiunta conil ministro delegato agli affari esteri ed alla cooperazione, Youssef Amrani, al termine di un'intervista tra i due responsabili, il Sig. De Benito ha segnalato che il suo paese ha raccomandato ai suoi cittadini di lasciare i campi di Tindouf, dopo la ricezione di informazioni sull'esistenza di minacce serie per la loro vita, che ricordano ''la prova difficile'' che ha attraversato la Spagna nell'ottobre 2010, dopo il rapimento di due dei suoi cooperatori nei campi di Tindouf.

 

 
Il Sig. De Benito ha aggiunto che il suo paese è preoccupato dal deterioramento della situazione securitaria nel Sahel in generale ed in Mali particolarmente, considerando la prossimità di questa regione con l'Europa, al suo ruolo d'esportatore dell'immigrazione clandestina ed ai focolari d'instabilità che ripara.



Tre ostaggi europei, due spagnoli ed un'Italiana, sono stati rapiti il 23 ottobre 2011 a Tindouf prima di essere ridotti il 18 luglio scorso nel nord del Mali, si ricorda.



In occasione di questa intervista, le due parti hanno discusso i mezzi per affrontare le minacce securitarie nella regione sahelo-sahariana.



A tal fine, i sigg. Amrani e De Benito hanno sottolineato, in una dichiarazione comune, la necessità di predisporre i meccanismi di coordinamento e di concertazione per cercare soluzioni durature a questa problematica.














Fonti:


Il portale politico del Sahara occidentale:

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martedì 26 giugno 2012

L'esperto delle Nazioni Unite accoglie l'esperienza del Corcas riguardo alla condivisione e la diffusione del patrimonio culturale hassani

Il relatore speciale ed esperto indipendente delle Nazioni Unite nel campo dei diritti culturali, Sigra.Farida Shaheed, ha elogiato l'esperienza del Corcas, nella promozione dei diritti culturali, nella sua relazione il venerdì 22 giugno 2012, prima della ventesima sessione del Consiglio dei diritti umani, a Ginevra.


Riguardo alla Condivisione e la diffusione delle informazioni culturali e messa in rete dei dati sul patrimonio culturale: "l'esperto indipendente è stata impressionata dal lavoro svolto dal Consiglio reale consultivo per gli affari sahariani"

In questo quadro il Corcas "ha creato un sito Web sulle tradizioni e la vita culturale saharawi, in otto lingue" ricorda la relazione della sig.ra Shaheed,deplorando che l'amazigh non fa parte delle lingue utilizzate in questo sito.


La tenda, simbolo della cultura Hassani

L'esperto ed il relatore delle Nazioni Unite,che ha fatto, all'incontro del venerdi, una relazione su sua visita in due paesi: il Marocco e l'Austria ha detto che ora, sarà un resoconto della situazione dei diritti culturali, una volta all'anno.

Ed a riguardo a sua visita in Marocco, ha ricordato nell'accoglienza, la realizzazione fatta dal Marocco nel riconoscimento della diversità culturale, anche attraverso l'adozione di una nuova costituzione che istituzionalizza le diverse componenti di questa diversità ed i vari progetti e iniziative che sono stati adottati per realizzare questa svolta.

La cultura Hassani è parte integrante dell'identità marocchina

Fonti:
Il portale politico del Sahara occidentale:
 www.corcas.com
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giovedì 12 aprile 2012

Secondo un giornale elettronico americano: grazie alla direzione del Marocco, l'autonomia al Sahara finirà per trionfare




Secondo un giornale elettronico americano: grazie alla direzione del Marocco, l'autonomia al Sahara finirà per trionfare

11/04/2012

Il piano d'autonomia al Sahara, sotto la sovranità marocchina, finirà per ''trionfare'' grazie alla direzione di cui fatto mostra il Marocco, scritto la pubblicazione americana, 'The Huffington Post' nel suo sito elettronico, denunciando l'esacerbazione delle condizioni di vita nei campi di Tindouf.

“Il piano d'autonomia al Sahara finirà per prevalere grazie alla direzione del regno e nonostante le manovre concertate del Polisario e di Al-Qaëda nel Magreb islamico che mira ad ipotecare il futuro di tutta una regione'', sottolinea Elizabeth Blackney, in un articolo intitolato: ''Della primavera araba all'inverno del Sahara''.

Di fronte alla promessa dell'iniziativa marocchina d'autonomia, il `Huffington Post' oppone la minaccia che fanno incombere Polisario ed Aqmi sull'Africa del Nord e Sahel, denunciando la deviazione dell'aiuto umanitario da parte dei dirigenti dei separatisti, “al dispetto delle necessità delle popolazioni che pretendono di proteggere''.

La collusione tra questi due gruppi si manifesta attraverso ''le attività illecite e spesso criminali'', alle quali si dedicano al Mali ed in Mauritania, che suscita le più grandi preoccupazioni della Comunità internazionale, nota il giornale americano.

Il `Huffington Post' ricorda, in questo contesto, un recente studio del think-tank US Carnegie Endowment for Peace che ha informato che questa collusione tra il Polisario e l'Aqmi è portatrice di ''un'instabilità profonda in tutta la regione''.

La congiunzione d'interesse tra Aqmi e Polisario costituisce la matrice di un'organizzazione terroristica alle conseguenze ''incalcolabili'' per la stabilità e la sicurezza di un insieme geografico andando dal Magreb alle grandi dimensioni del Sahel, richiama all'attenzione questa relazione.

''La franchigia dell'Aqmi nella regione del Sahel opera instancabilmente al consolidamento dei loro legami con i trafficanti di droghe nei campi di Tindouf che si sono infiltrati ad un'ampia scala reclutando una gioventù frustrata e senza illusione'', sottolineano il documento.

Lo studio di questo centro prestigioso di riflessione con sede a Washington rileva, a questo proposito, che ''l'implicazione dei giovani Sahraoui nel traffico di droga nella regione è diventata una realtà fastidiosa'', rilevando che questa gioventù “è sempre più isolata socialmente, manca d'orientamento, e non dispone di nessuna prospettiva futura ''.

Il `Huffington Post' nota, d'altra parte, che qualsiasi sostegno al Polisario non è in realtà che ''il sostegno di un'organizzazione che opera attivamente a deviare gli aiuti destinati ad una popolazione privata ostinandosi in modo cinico da prolungare la sua sofferenza''.




Fonti:

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lunedì 5 marzo 2012

Un'ONG americana richiama l'attenzione del congresso americano...


Un'ONG americana richiama l'attenzione del congresso americano...



05/03/2012










Il Leadership consiglio per i diritti umani (LCDU), una delle importanti ONG dei diritti dell'uomo negli Stati Uniti, ha richiamato, martedì, l'attenzione del congresso degli Stati Uniti ''sugli scopi destabilizzatori'' del Polisario in Africa del nord, che dimostrano ancora una volta ''la cattiva fede'' e ''il cinismo'' dei separatisti.


















Il presidente del LCDU e fondatrice del caucus dei diritti dell'uomo al congresso americano, Kathryn Porter Cameron, ne vogliono per prova ''un documento confidenziale pretese del RASD che rivela che il capo dei separatisti, Mohamed Abdelaziz, finanza personalmente degli elementi pro-Polisario all'interno del Marocco in attesa di nutrire l'intifada nelle province del sud del regno''.










La Sig.ra Kathryn Porter Cameron






Queste fughe dimostrano ancora una volta la cattiva fede dei dirigenti del Polisario, che detengono in ostaggi popolazioni da oltre tre decenni, privandoli dei loro diritti più elementari, senza la speranza di un futuro migliore'', deplora la signora Porter Cameron in un comunicato.






Ha anche sottolineato che ''il piano marocchino d'autonomia al Sahara, sotto la sovranità marocchina, è più che mai la sola soluzione di compromesso in grado di costituire la pietra angolare di un forte partenariato regionale''.






Il Polisario ha fatto osservare, ''trae vantaggio da una situazione di statuto quo e di vicolo cieco'', ritenendo che sia tempo in questa congiuntura segnata dalla primavera araba ''di incentivare un cambiamento positivo e costruire un blocco economico forte in Africa del nord''.






È tempo per il congresso degli Stati Uniti ''di mettere nudi le menzogne e le manipolazioni del Polisario e la sua propaganda, allo scopo di fare scoppiare la verità'', ha insistito la signora Porter Cameron.










Senatori e congressman americani reagiscono all'arresto di Mustapha Salma Ould Sidi Mouloud

















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